Parrocchie di Santo Stefano e San Leonardo
Casalmaggiore
Provincia e Diocesi di Cremona

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Il 9 aprile 2006, Domenica delle palme, si è costituito l'UFFICO STAMPA della parrocchia attraverso il quale il parroco e gli organismi parrocchiali manifestano le proprie valutazioni e riflessioni sui maggiori temi della vita ecclesiale e civile.

 

COMUNICATO DEL 10 NOVEMBRE 2010

LA CHIESA E’ CONTRO IL NUCLEARE?
Il titolo (“La Chiesa contro il nucleare”) con cui un quotidiano locale riferiva di un incontro, promosso dalle Acli di Casalmaggiore e tenuto dal prof. Don Bruno Bignami lunedì scorso, è inesatto sia nel metodo che nel merito. Nel metodo, perché il titolo, ovviamente creato per finalità giornalistiche, esprime in modo molto maldestro il contenuto della ricca e articolata relazione di don Bignami. Nel merito, perché la Chiesa non ha affidato, finora, ad alcun pronunciamento magisteriale la sua eventuale dottrina circa l’uso del nucleare nella produzione dell’energia. E soltanto nel caso in cui i dati scientifici e tecnologici sollevassero istanze obiettivamente negative tali da mettere in pericolo la vita dell’uomo e le stesse relazioni sociali, allora la Chiesa non mancherebbe di intervenire: così come è intervenuta e interviene nelle questioni riguardanti la guerra e la pace, e nelle questioni attinenti al rispetto della vita, come nel caso dell’aborto, dell’uso degli embrioni, dell’eutanasia, così come è intervenuta nella difesa del matrimonio fra un uomo e una donna e nella difesa della libertà educativa dei genitori. La Chiesa, diversamente da altre forze presenti nella società, non persegue interessi economici, non è spinta da motivazioni ideologiche e nemmeno da finalità politiche, ma unicamente dalla difesa e dalla promozione della dignità della persona umana in quanto creata da Dio, redenta da Gesù Cristo e intessuta nella vita comunitaria della società.
Inoltre, in questioni come quelle riguardanti l’ambiente, la Chiesa non è contro il progresso, la scienza e lo sviluppo, ovviamente tenendo conto almeno di due principi essenziali: quello della sicurezza (secondo il quale vale ricordare il “principio di precauzione”) e quello dell’autentico sviluppo, che riguarda il progresso dei popoli e la necessità di utilizzare le ricchezze – comprese le risorse energetiche – a favore dei paesi più poveri, in modo che sia garantito il bene comune a livello mondiale.
Infine, la Chiesa, nella sua dottrina sociale, ribadisce lo stretto legame fra l’ambiente e la vita umana, ricordando che “quando l’ecologia umana è rispettata dentro la società, anche l’ecologia ambientale ne trae beneficio” (Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 51). La questione nucleare non può essere affrontata isolatamente dalla questione ambientale e da una integrale visione antropologica. Se siamo chiamati a proteggere la terra, l’acqua e l’aria, siamo soprattutto chiamati a proteggere l’uomo contro la distruzione di se stesso. Questo è il motivo per cui la promozione del tessuto etico è fondamentale per la tenuta complessiva della società umana. Per questo, continua ancora Papa Benedetto, “è una contraddizione chiedere alle nuove generazioni il rispetto dell’ambiente naturale, quando l’educazione e le leggi non le aiutano a rispettare se stesse. Il libro della natura è uno e indivisibile, sul versante dell’ambiente come sul versante della vita, della sessualità, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale. I doveri che abbiamo verso l’ambiente si collegano con i doveri che abbiamo verso la persona considerata in se stessa e in relazione con gli altri. Non si possono esigere gli uni e conculcare gli altri. Questa è una grave antinomia della mentalità e della prassi odierna, che avvilisce la persona, sconvolge l’ambiente e danneggia la società” (Caritas in veritate, n. 51). Invocare, e giustamente, il principio di precauzione circa l’energia nucleare e trascurare tale principio – come è nella cultura odierna – nei casi dell’aborto e dell’eutanasia, significa cadere in questa grave antinomia. Applaudire la Chiesa come “progressista” quando invoca il principio di precauzione nel caso della guerra e della proliferazione delle armi nucleari e accusare la Chiesa di “oscurantismo” e di “ingerenza” quando invoca tale principio nel caso della difesa e della promozione dell’embrione umano e della vita in ogni suo stadio è, ancora una volta, un segno della schizofrenia della mentalità contemporanea e rivela la tendenza a strumentalizzare la dottrina della Chiesa per finalità di altra natura.

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