"“LA VERITÀ È IL DESTINO PER IL QUALE SIAMO STATI FATTI” "
Uno di noi e' stato al meeting
da "Ritrovarci": anno XXX - numero 4 - settembre 2007

Martina Abelli

“LA VERITÀ È IL DESTINO PER IL QUALE SIAMO STATI FATTI”

Uno di noi e' stato al meeting

 

115.000 metri quadrati allestiti, oltre 700.000 visitatori, 500 relatori, 3000 volontari, 40 spettacoli: il Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione è questo e molto altro. Il consueto appuntamento estivo che ha luogo come ogni anno nell'enorme zona fiera di Rimini anche lo scorso agosto ha attirato centinaia di migliaia di persone da tutta Italia e anche dall'estero. Come sempre il tema dell'evento, impegnativo e serio “ La verità è il destino per il quale siamo stati fatti ”, suscita nel cuore di tutti grandi interrogativi, ai quali nessuno presume, pur desiderandola, di avere una risposta unica e certa. La scelta di questo tema così provocante e così ambizioso viene spiegata in un'intervista da Giancarlo Cesana, leader laico di Comunione e Liberazione: « Più che di una sfida - dice - si tratta di una proposta, la proposta di cercare insieme quel “qualcosa”, così evidentemente più grande di noi, che ci fa e per cui siamo stati fatti. Se c'è una sfida, è a noi stessi che, su un tema così combattuto, vorremo fare una proposta chiara, facilmente partecipabile per chi lo vuole. Il Meeting è un incontro popolare, cioè per tutti» . Dice bene Cesana, perché al Meeting c'è proprio di tutto e di più; ma chi pensasse che un miscuglio alla fine non sa né di carne né di pesce, allora sbaglierebbe, perché tutto ciò che interessa al cuore dell'uomo, secondo gli organizzatori, è giudicato degno di nota e di riflessione. Il pubblico numerosissimo ed eterogeneo che ogni anno frequenta il Meeting dimostra che esiste una verità a cui tende ognuno di noi, anche se proviene da una cultura, paese, tradizione e formazione diversa. Il metodo di questa ricerca può essere sintetizzato dal titolo di un precedente meeting: “ il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati ma nel tendere continuamente alla meta ”.

«Che non abbiamo la verità in tasca - scrive Cesana - cioè che non possediamo Dio, mi sembra un'evidenza indiscutibile. Dobbiamo quindi camminare, ma non verso qualcosa che non conosciamo, ma attraverso qualcosa che conosciamo. La verità, infatti, non può essere scopo se non è anche metodo, strada sicura, così da non perdersi. Cristo, di sé, l'ha detto: via, verità e vita. La verità non è una teoria da enunciare, ma la testimonianza di un percorso compiuto nella storia personale e nella Storia con la maiuscola, la tradizione. La verità è nella vita degli uomini che l'hanno cercata e l'hanno seguita, non è l'invenzione di qualcuno.»

Martina Abelli

 


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