A metà di una stagione favorevole
"LA GIORNATA DELLO SPORT DELL'ORATORIO"
Si è svolta domenica 18 febbraio 2007 e ha avuto nella celebrazione eucaristica il suo momento culminante
da "Ritrovarci": anno XXX - numero 2 - marzo 2006

 


A metà di una stagione favorevole
LA GIORNATA DELLO SPORT DELL'ORATORIO
Si è svolta domenica 18 febbraio 2007 e ha avuto nella celebrazione eucaristica il suo momento culminante

Alle ore 10, tra l'incredulità di alcuni che domandano arrivando - Sono il primo? Sono da solo? - la piazzetta dell'Oratorio comincia a popolarsi. Bambini, adolescenti, un gruppetto di giovanotti un po' in disparte, mamme e papà, un prete. E' la realtà dello sport dell'Oratorio che, rispondendo all'invito dei propri dirigenti, si appresta ad entrare in Duomo per la S. Messa delle 10 30. Quando Cesare, il chierichetto più fedele, suona la campana, i primi banchi sono già colorati dalle tute di allenamento: il rosso della squadra under 16, il blu dei seniores, l'azzurro e di nuovo il rosso per le due squadre dell'under 11.
Nel saluto iniziale il parroco, don Alberto, accoglie lieto la novità: negli ultimi anni una cosa simile non era mai stato possibile ipotizzarla. A volte non c'era il numero, altre volte c'era il numero ma non c'era la volontà, altre volte ancora il numero e la volontà s'erano dovuti scontrare con una parrocchia dal calendario fitto fitto: quest'anno è stata la volta buona.
Dopo le letture liturgiche proposte da due dirigenti e un papà, don Alberto coglie dal Vangelo l'invito alla concordia e le provocazioni derivanti dal comandamento dell'amore, sottolineando come anche una partita di calcio e lo sport in genere mettono alla prova la testimonianza del cristiano.
All'offertorio, i doni del pane e del vino sono portati all'altare dai ragazzi dell'under 11 e sempre ai più piccoli è affidato, durante la liturgia eucaristica, il compito di dare importanza all'altare reggendo due coppie di torce. Ruolo svolto dagli incaricati con precisione e grande fierezza.
La S. Messa si conclude con il dono, da parte della parrocchia, di quattro bei palloni e con una fotografia di gruppo che ci si augura possa diventare abituale.
Alle 12 30, nel salone dell'Oratorio il gruppo si ritrova nuovamente per il pranzo insieme. Prima della preghiera di benedizione, c'è l'opportunità per una presentazione reciproca, per ringraziare per la dedizione di tutti i volontari e per l'impegno degli atleti. Un applauso particolare è rivolto ai più piccoli perché hanno con loro la coppa vinta in giorno precedente al torneo di carnevale di Romprezzagno. Il classico augurio del buon appetito dà il via ad una solenne abbuffata di torta fritta e salume (grazie ancora alla signora Vincenza) ma anche di serene conversazioni: quante volte, infatti, presi dalla corsa della vita non riusciamo a fermarci per un saluto e per qualche fraterno, reciproco e disinteressato approccio in amicizia.
In definitiva, la giornata è stato davvero un fatto positivo perché ci si è ricordati di ringraziare il Signore per la bella stagione sportiva che ha visto così tanti ragazzi e genitori avvicinarsi all'Oratorio proprio tramite lo sport. Inoltre il gruppo sportivo, dai piccoli ai più grandi, ha manifestato con la propria partecipazione di aver compreso l'importanza di una appartenenza alla parrocchia: il gruppo sportivo di ogni oratorio ha indiscutibilmente una diversità da esibire nei confronti di una società sportiva in quanto tale. Infine, il 18 febbraio ha fatto incontrare, tutti insieme e tutti in una volta, tante persone che pur avendo molto in comune, tuttavia, a causa delle età e degli orari differenti, rischiano di non incrociarsi mai. Se è vero che c'è un tempo per la semina e uno per il raccolto (come si dice nella Bibbia), stavolta si è raccolto: ha fatto decisamente bene a chi si spende per l'educazione in Oratorio, vivere la giornata dello sport e constatare che non siamo pochi e neppure tanto sprovveduti. E per tante volte che si è lavorato tanto per raccogliere poco e niente, sia lode al Signore che in questa occasione non ha fatto mancare le sue consolazioni.


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