"Ribellarsi è giusto "
CONTRO L'OMOLOGAZIONE PER GUSTARE DELLA REALTA' E DEL SUO MISTERO
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 4 - dicembre 2005

Giuliano Ferrara

Ribellarsi è giusto
CONTRO L'OMOLOGAZIONE PER GUSTARE DELLA REALTA' E DEL SUO MISTERO

Da “Tempi” num. 47 del 17/11/2005

di Ferrara Giuliano

Gli uomini e le donne, i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine, non si educano da soli. Sono liberi di diventare quel che sono in quanto creature e quel che desiderano essere in quanto soggetti, di usare la volontà e lo spirito e la materialità della loro costituzione nelle più diverse direzioni, ma nascono con un'eredità e con un bisogno: entrare nella realtà, stabilire un contatto fecondo con il mondo, con quel che è conosciuto, quel che è rivelato, quel che è misterioso e invisibile.
Si nasce eguali per diritti umani universali, ma differenti per contesto, cultura, famiglia, situazione sociale ed esistenziale. Ciascuno nel campo dell'educazione dovrebbe avere diritto all'eguaglianza e alla differenza, contro il mito della scuola unica di Stato.
Ci hanno imposto l'idea che il linguaggio e l'interpretazione sopravanzano le cose come sono e la loro verità, ma su questa base, come ha notato monsignor Carlo Caffarra, nessuna educazione è possibile, l'eredità umana si perde. Nella divinizzazione del relativo si perde anche la bellezza del linguaggio e dell'interpretazione. Nella vita corrente ci si accorge ogni giorno che qualcosa manca per un funzionamento pieno, ricco e gioioso delle nostre facoltà umane. Abbiamo fatto molti progressi nel tenebroso e ferrigno Novecento, salvo uno: la capacità di capire il senso dei progressi che facciamo, e delle ombre che li inseguono fedelmente. Questione di educazione. La seconda metà del secolo scorso potrebbe essere caratterizzata come il tempo della "catastrofe educativa". Sacche di resistenza a parte, generosamente attive in ogni campo del mondo religioso e laico, la regola è stata il cedimento al facilismo, il sequestro pubblico di ogni capacità educativa, l'impoverimento della formazione degli insegnanti e dei docenti, l'umiliazione dell'autonomia degli individui e della funzione educativa della famiglia, insomma la negazione di una vera libertà.
Ribellarsi è giusto.
Giuliano Ferrara


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