"Cari preti…"
E' uscito il Fascicolo n. 49, che riporta il dialogo tra Benedetto XVI e i preti della Val d'Aosta. Ne esce il ritratto di un Ratzinger pastore, che affronta con semplicità e con coraggio cristiano le fatiche e le gioie del ministero nella Chiesa di oggi. Riproduciamo qui l'Introduzione al Fascicolo del nostro parroco.
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 3 - ottobre 2005

 

Il Papa e i preti della diocesi di Aosta in dialogo su una serie di problemi pastorali molto concreti. Condivisi fino in fondo. E' avvenuto lunedì 25 luglio scorso nella chiesa parrocchiale di Introd. Dopo il saluto e l'intervento iniziale di mons. Giuseppe Anfossi, Vescovo di Aosta, Benedetto XVI ha affrontato alcuni temi proposti dal Vescovo e dai sacerdoti presenti.
Non un discorso, ma una serie di risposte, a braccio, ad altrettante suggestioni nate dall'esperienza quotidiana di un presbiterio di una diocesi italiana. Parole pronunciate in famiglia, con la precisazione che "il Papa non è un oracolo", ma si pone domande ed in ricerca anche lui di fronte agli scenari del ministero sacerdotale oggi, senza rinunciare al suo ruolo di pastore e di guida della Chiesa universale.
Sorprende questo stile di Benedetto XVI, che nulla toglie alla sua paternità e al suo ministero di successore di Pietro; ma è un padre che volentieri dialoga con i preti, condividendo con loro gioie e fatiche, come avviene in famiglia, e spargendo a piene mani consigli, riflessioni, pillole di saggezza, che vengono da lontano, o meglio vengono dal profondo di un'amicizia personale con Cristo lungamente sperimentata, da una cordiale e appassionata partecipazione alla vita della Chiesa, oltre che da una preparazione culturale di tutto rispetto, universalmente riconosciuta.
La Chiesa è una casa, è una famiglia, dove l'autorità di chi ne porta la responsabilità è tanto più autorevole e accolta, quanto più viene esercitata secondo il modello delle relazioni primarie, quali sono quelle che si vivono in famiglia.
Il presente Fascicolo riporta il testo integrale dell'intervento del Santo Padre, così come è stato pubblicato dall'Osservatore Romano del 27 luglio 2005.
Dalla descrizione di tre "sofferenze" (la diminuzione delle vocazioni, la sensazione di una distanza della Chiesa rispetto al mondo degli adulti, la difficoltà di assicurare in ogni parrocchia della diocesi l'Eucaristia domenicale) era partito il Vescovo Anfossi, introducendo l'incontro. Altre sono state aggiunte da alcuni sacerdoti, che hanno chiesto chiarimenti circa alcuni nodi, quali: l'educazione dei giovani e la scuola cattolica, il ruolo della vita consacrata, la prossimità ai carcerati, la questione dei divorziati risposati, l'amministrazione del battesimo in situazioni particolari, l'uso del nuovo Compendio del Catechismo.
Le risposte del Papa, anche se destinate ai preti, sono cariche di suggestioni e di significati per tutti i membri della Chiesa, perché entrano nel merito di temi che appartengono all'intero popolo di Dio.
Metodo nuovo e contenuti di spessore: se questi sono i primi passi di Benedetto XVI, c'è da ringraziare ancora una volta la Provvidenza di Dio, che ci sta donando una catena di Papi capaci, con la sua grazia, di essere al timone della barca della Chiesa dentro le acque agitate della storia del nostro tempo.
A noi tutti esserne degni, con una fede più convinta e più coraggiosamente testimoniata.


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