3600 chilomentri in pullmino
"ATTRAVERSO 8 REGIONI ITALIANE"
Si è svolto dal 27 luglio al 7 agosto il campo-vacanza dei ragazzi dell'Oratorio
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 3 - ottobre 2005

 

Dovevano andare il aereo e ci sono andati in pullmino; dovevano essere in venti e sono andati in sette; dovevano andare con la parrocchia di Vicoboneghisio e, invece, sono andati da soli. Sembrava un disastro, un macello; eppure è stato il viaggio più fantastico che ci potesse essere. Proprio come, dopo aver fatto a pezzettini tanta frutta, improvvisa, inaspettata nasce la più buona delle macedonie.
Questo, in sintesi, il diario di quei giorni.
Assisi: la prima tappa nella città del poverello che nell'umiltà del crocifisso, senza averne l'intenzione, ha dato vita ad uno dei più grandi movimenti della storia della Chiesa. Una cittadina ricca di arte e di spiritualità. Il gruppo è stato ospitato dalle Suore Missionarie fondate nel XVIII dal giovane frate conventuale casalasco padre Giuseppe Antonio Marcheselli.
Sorrento: seconda tappa. Una notte in un campeggio che lentamente scendeva sul mare dominato dalla sagoma lontana del Vesuvio. Qui il primo bagno nell'acqua trasparente e dai riflessi di smeraldo dopo aver percorso tutta la strada della costiera amalfitana (Maiori, .Minori, Postano…).
Terza tappa: i giorni a Ricadi in una casa (con piscina) con vista sul mare e immersa nella vegetazione quasi tropicale del sud Italia. Ogni giorno cambiare spiaggia: ora la scogliera, ora il bianco della sabbia finissima. Sempre tersissima l'acqua mostrava le ombre e il fondo: la bellezza di Capo Vaticano e il fascino di Tropea. L'escursione a Reggio Calabria per vedere di là dallo stretto la Sicilia e per ammirare i bronzi di Riace e per sostare, nel ritorno a Serra San Bruno, sulle orme del grande santo tedesco e visitare la Certosa tra le montagne con un cambio di paesaggio impressionante.
Quarta tappa: Roma. Il Vaticano e la preghiera sulla tomba di Giovanni Paolo II. La cappella Sistina, la cupola di Michelangelo. La Roma di piazza Navona, delle grandi basiliche, delle stupende fontane.
Infine il rientro con, tanto per gradire, la Firenze del Brunelleschi, di Dante e di Ponte Vecchio.
Una bella macedonia, gustata anche un po' per ripicca.
Quel giorno in cui, infatti, abbandonato e un po' tradito, il prete disse ai pochi fedeli: "Siete rimasti in sei. Ora se volete che stiamo a casa: sia! Non c'è più il bel gruppo che avevo promesso. Ma se volete ho qualcosa di super da proporvi…". Detto. Fatto!
Cosa resterà di questi giorni non si sa. Sicuramente un bel ricordo. Poi, si spera, la memoria dei discorsi, importanti e profondi fatti sulla terrazzina della camera dei ragazzi. Infine, la speranza che l'esperienza comune di questo viaggio serva per non perdersi di vista ora che il nuovo anno di oratorio inizia e che sia di sprone per continuare ad crescere insieme nella compagnia del Maestro. E chissà che il prossimo anno a chi rimasto a casa non venga voglia di recuperare una occasione perduta. Anche perchè il posto ben si adatta anche per le famiglie…


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