I PENSIERI DI ROSALIA
"Ogni mattina la speranza sorge un'ora prima del sole"
 
da "Ritrovarci": anno XXVIII - numero 2 - maggio 2005

Rosalia Adorni Fadani

Ogni mattina la speranza sorge un'ora prima del sole
Oggi, 8 maggio 2005, rientro in casa tenendo ben stretto tra le mani l'Avvenire.
A una certa età può essere anche un controsenso perché cominci a vedere la fine del percorso del tuo avvenire. Non è così per il giornale L'Avvenire che tengo in mano, al quale auguro una lunga vita di informazione cristiana, sempre più conosciuta ed apprezzata dai tanti lettori che si merita.
Entrando a casa mia si scontra con un muro, costruito in oltre mezzo secolo, poichè tra le mani di mio marito è sempre entrato il "Corriere della sera"; le vecchie abitudini non muoiono mai. Questa è stata tramandata in tanti anni vissuti a Milano.
Oggi, uscendo dalla la messa vespertina, il parroco ha invitato i presenti a ritirare un numero di Avvenire sul tavolino in fondo alla chiesa.
Ho già staccato il testo integrale dell'omelia pronunciata da Papa Benedetto XVI, come Vescovo di San Giovanni in Laterano, ai suoi parrocchiani romani. Significativo, bello quel passo, evidenziato da Don Alberto nella messa di oggi, celebrando la festa dell'ascensione del Signore al cielo.
Dice il Papa: "Cristo non si è allontanato da noi, a adesso, grazie al Suo essere con il Padre, è vicino ad ognuno di noi, per sempre. Ognuno di noi può dargli del tu;ognuno può chiamarlo. Il Signore si trova sempre a portata di voce. Possiamo allontanarci da Lui interiormente, possiamo vivere voltandogli le spalle; ma egli ci aspetta sempre ed è sempre vicino a noi."
Guardo fuori: è una giornata con un sole splendente; esco sul balcone, cerco di guardare il sole; non ci riesco. Questo fatto mi fa tornare in mente un'altra sensazione, provata anni or sono nel leggere queste parole: "Ogni mattina la speranza sorge un'ora prima del sole". Sono di Giovanni Salvaneschi, detto Nino. Dintaato cieco a trentasei anni, autore di molti libri, per anni consigliere comunale a Torino, dove muore nel 1968. Una via è stata dedicata al suo nome.
La speranza sorge nell'infinito del cielo prima del tuo risveglio, prima del sole; nasce là dove il Signore è sempre a portata di voce. Per Salvaneschi, non vedente,è un tutt'uno con la sua vita.l E' la stessa speranza che ritroviamo dietro l'esortazione di Giovanni Paolo II, ora ripresa dal nuovo Papa: "Non abbiate paura". Sembra facile a dirsi: Dio è amore; perché aver paura? Perché c'è tanto male? Ormai siamo messi di fronte a fatti, si sentono misfatti orrendi, incomprensibili alla stessa ragione.
Da tempo vivo con sofferenza, nel silenzio del mio cuore, il male e l'odio che ci circondano, ora invece, con la speranza che ognuno può chiamare il Signore, sentire la voce di Dio Amore.
Leggendo il libro " Varcare la soglia della speranza" di Giovanni Paolo II, si possono trovare risposte del Papa alle tante domande di Vittorio Messori. Risposte che un po' frenano, calmano le proprie paure, ti ridanno fiducia per poter vivere la vita con più serenità.
Il mio ricordo di Giovanni Paolo II è unico. Era il 1991, in occasione di un Convegno a Roma degli Artigiani di Cremona. Altre volte ne ho parlato. Ora desidero regalare ai miei amici di Ritrovarci, questa foto come testimonianza indimenticabile. Come posso dimenticare, stretta tra le mie, la sua mano? Le sue parole in risposta alla mia richiesta sussurrata al suo orecchio? Lui, che rialzandosi, bello nella sua bianca veste, elegante, semplice persona, mi dice: "Dio la benedica. Pregheremo insieme."? Ora so che Lui dal cielo prega insieme a me. Ora so che bisogna sempre sperare: "Il Signore si trova sempre a portata di voce. Ognuno può chiamarlo". Sentire la Sua voce, così come fu per Maria, la donna del: "Si, eccomi", Donna vestita di sole.
Lo stesso sole che in questi giorni di maggio ha fatto sbocciare le rose sul mio balcone. Sono belle, con un impercettibile profumo. Sono gialle, il colore del sole che illumina la Madonna. Maria, nostra speranza e Amore: come sa amare la donna.

Rosalia Adorni Fadani


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