Notiziario

 
da "Ritrovarci": anno XXV - numero 4 - ottobre 2003


Fascicolo n. 35: L'amore umano nel Cantico dei Cantici

Porta la data dell'11 luglio 2003, festa di san Benedetto, il fascicolo n. 35 della nostra parrocchia. Si tratta di una meditazione di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, che, senza scartare la tradizionale lettura allegorica del Cantico come canto dell'amore di Dio verso Israele, o dell'amore di Cristo verso la Chiesa, vede in questo poemetto biblico l'esaltazione e la celebrazione dell'amore terreno. E' una meditazione originale, ricca di annotazioni antropologiche, di considerazioni psicologiche, di richiami religiosi, di suggestioni provocatorie.


La processione dell'Assunta

Una solenne processione densa di significato e di intima partecipazione. Così può essere definito il tradizionale appuntamento che ha visto nella serata del 15 agosto oltre mille fedeli percorrere il cammino che dalla chiesa di San Francesco arriva al Santuario della Fontana. Diverse le ricorrenze per le quali venerdì sera hanno pregato i fedeli sotto la guida di don Alberto e di padre Sergio: il quarantesimo anniversario dell'incoronazione di Gesù Bambino e della Madonna, avvenuta ad opera di mons. Danio Bolognini nel 1963; il saluto a padre Sergio e a padre Domenico, che il prossimo 24 agosto lasceranno la Fontana per esercitare il loro ministero rispettivamente a Barbarano di Salò e a Cagliari (qui padre Domenico è stato chiamato come educatore presso il Seminario dei cappuccini di Sardegna); il cinquantesimo anniversario di professione religiosa di padre Gaudenzio. Il nostro parroco, don Alberto, dopo un breve pensiero sulla festa dell'Assunta, ha salutato ufficialmente i due frati che lasceranno Casalmaggiore e li ha ringraziati, a nome della parrocchia di Santo Stefano e dell'intera Zona pastorale IX, non solo per il loro servizio, ma anche per l'ottimo rapporto che negli anni della loro presenza si è instaurato tra il Santuario e i parroci del territorio. Don Alberto ha consegnato, come doni, i due volumi sulle chiese di Santo Stefano e di San Francesco. I due religiosi hanno espresso alcune parole molto sentite di ringraziamento a tutti i fedeli presenti. La benedizione eucaristica ha concluso l'affollato incontro di preghiera.

Festa patronale di San Fermo

Presso la frazione di Motta San Fermo si è tenuta, sabato sera 9 agosto, la tradizionale Festa patronale. Alle ore 21 la solenne concelebrazione nella chiesetta di Motta, presieduta dal parroco, don Alberto, insieme a don Guido, a don Davide e a p. Sergio, il superiore della Fontana. All'omelia don Alberto ha ricordato il dovere della testimonianza quotidiana della fede: in famiglia, in parrocchia, negli ambienti del lavoro, della professione, del divertimento. I martiri - e San Fermo è morto martire - sono la grande ricchezza della Chiesa, ha detto don Alberto, perché con il loro martirio ci ricordano che la fede è un bene talmente prezioso da richiedere anche il sacrificio della vita.
Dopo la messa, grazie alla ospitalità delle famiglie Bianchi, tutti i numerosi presenti si sono intrattenuti amabilmente per una cena fraterna, condita di bevande fresche, graditissime a causa del gran caldo di quei giorni estivi.


Fascicolo n. 36: Robert Schuman e l'Europa.

Questo Fascicolo riporta la conferenza che il card. Poupard, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, ha tenuto a Notre-Dame de Paris il 9 marzo 2003. Questo colloquio sullo statista francese fa parte di un ciclo di conferenze del card. Poupard dal titolo: "La santità che sfida la storia. Ritratto di sei testimoni per il terzo millennio".
Insieme ad Adenauer e a De Gasperi, Schuman ha dato origine a quel processo di unificazione europea che oggi porta il nome di Unione Europea. Non può che far bene la testimonianza concreta di uomini, come Schuman, che, posti al vertice delle istituzioni politiche, non solo non hanno mai rinnegato la propria fede cristiana, ma ad essa si sono sempre più ispirati nell'assolvimento coraggioso dei loro compiti.
Solo attingendo nuova linfa dalle robuste radici della nostra storia, sapremo rispondere, da cittadini cristiani, alle istanze dell'oggi, senza saccenterie e senza complessi di inferiorità. "L'occultamento della antropologia e della speranza cristiana - così scrive don Alberto nella presentazione del Fascicolo - non può che far danno alla costruzione della nuova Europa, consegnandola, sul piano culturale, alla disperazione del nichilismo e, sul piano politico e sociale, alla freddezza delle cancellerie burocratiche e alle furbizie dei poteri finanziari".


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