Oratorio > Estate > Grest 2009 > Home

 


Parrocchie di Santo Stefano, San Leonardo, Vicoboneghisio - Camminata - Cappella

Grest 2009: "NASINSU'"



dall'11 giugno al 10 luglio



RESOCONTO GIORNALISTICO: Dal giornale parrocchiale Ritrovarci:   "Nasinsù": Una finestra sul Grest di don Davide

Dalla fine di aprile un gruppo di adolescenti sta preparando l'iniziativa, che pur avendo luogo principalmente presso gli ambienti del Maffei coinvolgerà direttamente anche gli altri oratori.


Se le famiglie, in genere, chiedono al Grest semplicemente di custodire i figli, le parrocchie si impegnano a fare questo ma, al tempo stesso, propongono una esperienza educativa. Punti fermi del programma sono, infatti, la preghiera del mattino e la S. Messa della domenica, cui ciascuno è invitato a partecipare nella propria parrocchia. Ma è tutto lo stile di conduzione fatto di attenzione alla persona, richiesto ai bravi ragazzi delle superiori e ai volontari, a tenere lontano il rischio di un Grest concepito solo come parcheggio diurno dei ragazzi.


Il tema


Guarda il cielo e conta le stelle, (se riesci a contarle): suggerito dal libro della Genesi, questo è il sottotitolo del Grest 2009, tema che segna la direzione non solo da dare allo sguardo ma anche al cuore. Cosa sono le stelle? Sono un richiamo biblico alla vicenda di Abramo ( sarai padre di una moltitudine vasta come le stelle del cielo , è la promessa del Dio), sono sfere infuocate che comunicano con i loro raggi, segnali lontani che orientano il cammino degli uomini. Noi siamo figli delle stelle - si dice - fatti della stessa materia delle stelle. Le conoscenze scientifiche dilatano lo sguardo, ma, se ascoltate bene, si ampliano anche alla poesia anzi ci fanno scoprire che i poeti erano già arrivati da tempo a certi misteri dell'universo, per un'altra via: quella della contemplazione.
Allora nel grest 2009 siamo invitati a guardare il cielo: con gli occhi della scienza e con quelli del cuore: l'uomo così piccolo, eppure così capace di percepire e immaginare l'infinito: che meraviglia! Davide, il cantore, così intona: “Se guardo la luna, il cielo e le stelle…”. Per guardare le stelle ci vuole un po' di buio, un po' di coraggio e molta pazienza.
Le modalità


Il Grest sarà attivo dalle ore 9 alle ore 18 con la possibilità del pranzo, di anticipare l'ingresso alle 7.30 e ritardare l'uscita alle 18.30. L'ingresso e l'uscita dei ragazzi saranno curati da un servizio di accoglienza che si avvarrà dell'ormai famoso braccialetto elettronico (chi l'avesse dall'anno scorso non dovrà acquistane uno nuovo).


L'iscrizione (che è bene effettuare precedentemente al primo giorno di partecipazione) può già essere effettuata presso don Claudio ( 335-5480186), don Davide ( 339-2007754) o don Mario (340-4097968).


Il Grest avrà un "secondo tempo" dal 24 agosto con le medesime modalità presso la parrocchia di San Leonardo. I grandi giochi a squadre, i laboratori di attività e i pomeriggi in piscina, l'uscita in bicicletta, la visita al parco acquatico e la giornata al mare completano l'ossatura della proposta.


Le novità


A differenza dello scorso anno, il periodo sarà ritmato settimanalmente, per cui non è previsto uno spettacolo finale ma un momento conclusivo di saluto ogni venerdì sera offerto dai ragazzi ai genitori dopo una cena consumata al sacco. La storia del Grest, su una provocazione degli animatori dello scorso anno, sarà liberamente ispirata al film "Guerre Stellari" e narrata in modo tale che il bambino che debba "saltare" una settimana di grest (per esami, vacanze con i genitori, colonia marina,...) possa rientrare nel Grest senza perdere filo del discorso. Anche agli animatori si richiede una "dedizione" settimanale: piuttosto di due settimane a mezzo servizio, si preferisce una settimana fatta bene anche per favorire una relazione stabile e costante con i ragazzi della propria squadra. Cambiano quest'anno i gironi della piscina: lunedì a Viadana e mercoledì a Ostiano tutto il giorno, lasciando i più piccoli a casa con il laghetto acquistato lo scorso anno.


I costi


Il costo varia tra elementari e medie, prevede lo sconto fratello e, da quest'anno, comporta una quota di 10 euro da versare una sola volta alla prima iscrizione e il costo del braccialetto (se non lo si possiede già) di 5 euro. Comunque, a livello orientativo, un ragazzo delle elementari che possieda già il braccialetto e che si fermi per tutti i 5 pasti della settimana paga 60 euro la prima settimana 50 ciascuna delle successive. È compresa la maglietta, il cappellino, la merenda, la piscina del lunedì. E' esclusa la piscina di Ostiano (2 euro) e l'eventuale gita (2 euro).


 


Un cielo vuoto non piacerebbe a nessuno


L'esempio più riuscito di sguardo lirico alla luna e al cielo nella poesia italiana lo troviamo in Giacomo Leopardi. Così inizia la poesia “Canto notturno di un pastore errante dell'Asia”:


«Che fai, tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai,
silenziosa luna?
»
Alla luna di Leopardi, in contemplazione solitaria, il pastore pone le domande più importanti e ultime; al cielo, alla luna e alle stelle Leopardi attribuisce un sapere arcano, la conoscenza dei misteri insondabili della vita, ma nonostante tutto, anche un incolmabile distanza dalla concretezza dell'uomo.
La contemplazione sembra suggerire, in qualche modo, un distacco che sembra volersi accorciare ma che, comunque, l'uomo non può sperare di risolvere. È uno sguardo struggente, quello che Leopardi getta al cielo, le cui speranze si infrangono contro una bellezza, che, proprio perché immortale, è insensibile al lamento dell'uomo: «I».


E l'umanissimo atteggiamento leopardiano sprofonda in una chiusa terribilmente amara:
«Forse s'avess'io l'ale
da volar su le nubi,
e noverar le stelle a una a una,
o come il tuono errar di giogo in giogo,
più felice sarei, dolce mia greggia,
più felice sarei, candida luna.
O forse, erra dal vero,
forse in qual forma, in quale
stato che sia, dentro covile o cuna,
è funesto a chi nasce il dì natale»

Quello che appare uno dei cieli più belli della letteratura italiana è un cielo vuoto, e quindi cieco e sordo al destino dell'uomo. Un cielo che, senza Dio, è rimasto splendidamente gelido ma ha perso l'incanto.